Femto-LASIK vs. PRK: mini intervista al dottor Emanuele Scuri

La differenza tra Femto-LASIK e PRK spiegata dal dott. Scuri, oculista e direttore sanitario del centro STAR 9000.

Femto-LASIK vs. PRK: mini intervista al dottor Emanuele Scuri

Il dott. Scuri risponde circa le differenze tra gli interventi di chirurgia refrattiva.

Esperienza e professionalità da una parte. tecnologie d’avanguardia dall’altra: questo è il segreto per un intervento sicuro?

«Oltre a una tecnica e un’esperienza consolidata del medico, la combinazione di tecnologie sofisticate consente di garantire l’intervento meno invasivo con risultati eccellenti. Realizzo interventi di chirurgia refrattiva dal 1992. Presso STAR 9000 dal 2008, tra i primi in Italia, utilizziamo laser a femtosecondi. Questa tecnologia ha avuto una rapidissima evoluzione: sono state sviluppate 5 generazioni di laser in 10 anni».

In cosa consiste la tecnica Femto-LASIK?

«Questa tecnica è consigliata se si vuole ottenere un recupero visivo rapido e una veloce stabilizzazione della vista, riducendo i fastidi post-operatori. L’intervento viene eseguito mediante l’utilizzo combinato del laser a femtosecondi e del laser ad eccimeri. Il trattamento comporta la creazione di un sottile lembo sulla superficie dell’occhio (flap) con il laser a femtosecondi. Questo lembo superiore viene quindi spostato su un lato per consentire al chirurgo di accedere alla cornea. A questo punto, il chirurgo utilizza il laser ad eccimeri per rimodellare con precisione la curvatura corneale e correggere il difetto di vista. Al termine della procedura, il chirurgo riporta il lembo nella posizione originale, in tal modo l’occhio guarisce in maniera del tutto naturale. L’intera procedura richiede soltanto alcuni minuti».

La PRK invece che vantaggi ha?

«La PRK viene adottata quando non ci sono gli spessori corneali idonei per la Femto-LASIK e costituisce un’ottima alternativa a quest’ultima. I tempi di ripresa sono tuttavia un po’ più lunghi: se con la Femto-LASIK il paziente può tornare a vedere già dal giorno successivo, con la PRK ci vuole circa una settimana per acquisire una buona autosufficienza visiva e il risultato perfetto si consegue a 5/6 mesi dall’intervento. Con questa tecnica possiamo correggere miopia, astigmatismo e ipermetropia mediante il laser ad eccimeri Visx Star S4 IR o il Technolas PV Teneo II. Si esegue in anestesia topica (collirio anestetico) e l’intervento al laser dura meno di 2 minuti, secondo l’entità della correzione necessaria».

Femto-LASIK vs. PRK: mini intervista al dottor Emanuele Scuri

Direttore e fondatore del Centro, esercita la professione di oculista da oltre 30 anni.